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Circolazione difficile in Abruzzo. ANSA / MASSIMILIANO SCHIAZZA

Abruzzo nella morsa del gelo. La neve, che ieri è caduta abbondante su tutto il territorio regionale, in particolare nelle zone montane e collinari, ma anche sulla costa, ha concesso una tregua alle quattro province. Protagoniste di queste ore, però, sono le temperature rigide: il record del giorno si registra a Campo Imperatore, 2.132 metri di altitudine, dove il termometro, alle 7 del mattino, è sceso di 16,9 gradi sotto lo zero. Al momento, stando alle rilevazioni dell’associazione Aq Caput Frigoris, nell’Aquilano si registrano -13,3 gradi sul Monte Genzana, -10 gradi a Passo Godi, -9,2 gradi a Piani di Pezza, -9 gradi a Rocca Calascio, -8,4 gradi al lago di Campotosto e a Rocca di Mezzo. Nel capoluogo la temperatura oscilla tra -2 e -1 grado. Nel Chietino si registrano -13,1 gradi sulla Majelletta – Blockhaus e nel Teramano -9 gradi a Prati di Tivo. A Pescara le minime hanno raggiunto lo zero, mentre attualmente la temperatura è di circa 4 gradi. Ieri, come preannunciato dagli esperti, ha nevicato per tutta la giornata sull’intero territorio regionale. Le precipitazioni sono state più intense sulle zone di montagna e collinari – imbiancata anche Chieti – ma la neve è caduta, senza posarsi, anche sulle località costiere. I problemi principali hanno riguardato la viabilità delle aree interne. Numerosi gli interventi dei Vigili del fuoco per rami e alberi pericolanti.

Intanto il governatore Marsilio commenta l’indicazione del Cts secondo cui non ci sono le condizioni per riaprire gli impianti sciistici. “Per noi qui in Abruzzo non cambia nulla visto che siamo in zona arancione e già sapevamo che non avremmo potuto riaprire gli impianti sciistici. Certo, per chi fino a ieri e oggi stesso, ha preparato le piste, assunto personale, accumulato spese, il disagio è grande. Posso capire certamente le ragioni sanitarie che consigliano cautela, ma a questo punto bisogna rompere gli indugi e il governo deve dire chiaramente che la stagione è finita. A quel punto – spiega Marsilio – si chiamano gli esercenti, i gestori degli impianti, gli si paga la stagione in misura congrua e ragionevole e finisce la storia. Ogni 15 giorni non si può andare avanti così. Anche qui in Abruzzo prima di Natale ci eravamo preparati ad aprire le piste, poi siamo diventati rossi, poi c’è stato il rinvio al 7 e poi al 14, poi ancora rinvii. Oltre al danno anche la beffa per le spese fatte nel tenere aperti gli impianti pronti e funzionanti”. “E’ evidente che adesso un ulteriore rinvio ci porterebbe inevitabilmente ad aver finito stagione. Che ci sia allora un decreto definitivo che chiuda definitivamente la partita e che arrivino i ristori per mettere in sicurezza le attività, una cosa che consentirebbe a tutti di combattere la pandemia con maggiore libertà e con minori tensioni”, conclude Marsilio.

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