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SULMONA – Avvocato raffinato e brillante, un uomo d’altri tempi, professionista affermato e di grande spessore, politico e cittadino profondamente innamorato della città tant’è che fu uno dei protagonisti della rivolta popolare di “Jamm Mo” del 2 e 3 febbraio 1957. Se ne è andato in punta di piedi, questa mattina l’avvocato Vincenzo Masci. Aveva 91 anni e il 22 dicembre ne avrebbe compiuti 92. Cultura, signorilità, competenza sono gli aspetti più rinomati del suo carattere. Laureato in Giurisprudenza dal 1948 è entrato a far parte dell’ordine degli avvocati quattro anni dopo. E’ stato iscritto anche all’ordine dei giornalisti dal 1952 e ha collaborato nel corso degli anni con il Giornale d’Italia, Messaggero, Voce Adriatica e Roma. Ha fatto parte del consiglio direttivo dell’associazione della stampa romana quale rappresentante per l’Abruzzo, Molise, Marche e Sardegna. Ex consigliere comunale nelle fila del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, riuscì a mettere in campo una proficua e inimitabile politica di collaborazione fra maggioranza e opposizione, quel metodo costruttivo che oggi si cerca disperatamente poiché caduto nell’oblio. Grazie alla sua lunga militanza a palazzo San Francesco ha ricevuto dal Comune, unico insieme a Carlo Autiero, una medaglia d’oro, in riconoscimento della sua attività a favore della città. Senza dimenticare che Masci era un amante della musica, quella che fa vibrare il cuore. Non a caso è stato violinista, Fondatore e Presidente Onorario della Camerata Musicale Sulmonese, insigne istituzione che si occupa proprio di diffondere la cultura musicale nel capoluogo peligno e nel comprensorio. “Per noi è una perdita importante. Abbiamo fatto 1250 concerti in tutti questi anni e lui non è mancato una volta”. Così lo ricorda il Direttore Artistico della Camerata Gaetano Di Bacco. Domani alle 15,30 saranno celebrati i funerali nella Chiesa di Cristo Re. I sulmonesi daranno l’addio a un altro amico della città.

Andrea D’Aurelio

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