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SULMONA – “Il tono e le parole sono taglienti, sferzanti, perchè esprimono un totale dissenso ideologico ma non possono essere qualificati come inutilmente umilianti nè ingiustificatamente aggressivi. Inoltre sussiste la verità della notizia riportata”. Con queste parole il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha richiesto l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari per Alessandro De Panfilis, Carlo Piccone, Salvatore Di Cesare, Antonio Del Boccio e Rosella Tonelli, cinque ex militanti del Pd che lo scorso 23 giugno, in una nota diffusa alla stampa, avevano preso le distanze dal partito. La vicenda riguarda il bando della refezione scolastica a cui aveva risposto una sola ditta, amministrata dal commercialista associato allo studio professionale in cui lavora il consigliere comunale, Mimmo Di Benedetto. I cinque nel comunicato dichiaravano di aver preso le distanze dal partito per “comportamenti non condivisibili e chiaramente orientati alla ricerca del potere e degli affari” e per la “pericolosa commistione di ruoli amministrativi e politici tra assessore ai lavori pubblici e segretario di circolo”. Gli estensori della nota chiedevano inoltre il commissariamento del circolo. Toni diffamatori secondo il segretario, Franco Casciani (che ha nominato legale di fiducia Vittorio Masci) e il consigliere Di Benedetto che hanno presentato querela nella stazione dei carabinieri, per stigmatizzare e denunciare “accuse gravissime ed assurde” che hanno un intento chiaramente denigratorio. Non è dello stesso avviso la Procura che ha chiesto al giudice di archiviare le accuse formulate a carico dei cinque indagati, difesi dall’avvocato, Teresa Nannarone. “I termini utilizzati nella lettera, seppur pungenti, non sembrano travalicare il limite della continenza”- scrive Mariotti ribadendo che sussiste la verità della notizia riportata.

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