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Lo aveva chiesto con insistenza la UIL PA polizia penitenziaria e la notizia che tutti aspettavano è arrivata. Sono stati trasferiti dagli uomini del locale nucleo traduzioni e piantonamenti i due detenuti che hanno portato scompiglio e terrore negli ultimi tempi all’interno del penitenziario di Piazzale vittime del dovere. Si tratta del camorrista che ha fracassato il volto di un assistente capo coordinatore costringendolo ad un intervento chirurgico per ridurre le multifratture dallo stesso subite e che ha portato la UIL nei giorni a chiedere di rivedere la distribuzione del vino nei confronti dei detenuti che lo mal sopportano e del collaboratore di giustizia che ha fatto parlare molto di se gli ambienti penitenziari per essere stato autore della fuga sopra i tetti del reparto presso il quale era custodito. Protagonista, di uno dei gesti più eclatanti che la storia della Casa reclusione annoveri e che avrebbe potuto causargli gravi conseguenze se non fosse stato per il coraggioso intervento da parte del dirigente penitenziario Sarah Brunetti, comandante di Reparto del carcere peligno, la quale, “scordandosi” per un attimo di essere mamma di 4 figli, ha rischiato la sua vita inerpicandosi con una scala di fortuna anch’essa sul tetto dell’edificio ed evitando con un’innata capacità dissuasiva che il detenuto si suicidasse buttandosi giù. “Al netto di quei pochi che respingono la voglia di rimettersi in sesto con la propria identità di uomo, detenuti ( che nel carcere di Sulmona ci si rirovano per scontare una spesso lunghissima pena) e personale del penitenziario peligno dal punto di vista professionale convivono davvero pacificamente ed in sintonia con le indicazioni offerte dal vigente ordinamento penitenziario”- sottolinea Mauro Nardella della UIL, ricordando che per settembre è previsto il rinforzo di 32 nuovi agenti, comunque insufficienti per un carcere così particolare ed esteso. Andrea D’Aurelio

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