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SULMONA – Per lavorare meglio e con maggiore concentrazione per i più è fondamentale ricaricare le batterie con un buon caffè. Per alcuni la pausa è frugale con un thermos portato da casa, per altri deve essere assolutamente l’espresso preso al bar o alle apposite macchinette. Nel comune di Sulmona l’abitudine più frequente era quella di farselo portare in ufficio dal bar più vicino. Il sindaco, Gianfranco Di Piero, ha posto fine a questa “usanza” con una disposizione che è stata trasmessa, l’altro giorno, ai settori di palazzo. il primo cittadino ha stabilito che il “rituale” della pausa caffè “dovrà essere osservato all’interno del comune, usufruendo delle bevande erogate nei distributori automatici che sono collocati nella struttura”. Per i dipendenti comunali c’è solo un’alternativa: timbrare il cartellino in uscita ed assentarsi per dieci minuti, giusto il tempo di sorseggiare il caffè e ricaricare le energie per staccare la spina. “Tale possibilità è consentita solo una volta al giorno”, come specifica il sindaco nella disposizione che ha provocato una serie di reazioni. “La ratio di questo provvedimento è molto semplice”- spiega Di Piero- “è necessario adeguare la pausa caffè all’orientamento normativo vigente. Esiste infatti una consolidata giurisprudenza sul punto che consente la pausa pranzo o caffè per dieci minuti in cui il dipendente non lavora. Un diritto sacrosanto che però va inquadrato dentro le norme. Il comune di Sulmona rappresentava un’anomalia”. Niente più caffè portato negli uffici.

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