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“Tutti ammucchiati come pecore” per dirla con le parole, non troppo garbate e gentili, di un’operatrice sanitaria. Momenti di tensione, questa mattina, nel quarto piano dell’ala Bolino, ovvero negli spazi di cardiologia dell’ospedale di Sulmona. Tra i ritardi nell’erogazione del servizio e il caldo per assenza di areazione, dalle 8 di questa mattina sono in attesa fino a venti persone. Sembrerebbe che l’unico medico in servizio non sia nelle condizioni di poter gestire tutte le richieste. Una situazione oramai divenuta inaccettabile che ha spinto il Tribunale per i diritti del Malato a chiedere un intervento a sostegno dei pazienti che in quelle condizioni rischiano di sentirsi male ma anche a sostegno del personale sanitario che di certo non può lavorare in un clima di tensione. “Tra liste di attesa chiuse e insufficienza di personale sanitario la sanità sul territorio rischia il collasso. Pur avendo rappresentanze territoriali regionali e nazionali non sappiamo più a chi rivolgerci per ottenere almeno il minimo dei servizi”- tuona la coordinatrice del Tdm Catia Puglielli, intervenuti nei giorni scorsi sui noti problemi di oncologia ed ematologia.

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