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SULMONA – Non sussiste il reato di diffamazione per l’appalto a Connettitalia. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che ha rigettato la richiesta di opposizione dell’ex consigliere Alessio Di Masci e ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del Segretario Provinciale del Pd, Francesco Piacente e della collega giornalista, Simona Pace. I fatti risalgono all’estate dello scorso anno. Con una nota del circolo del Pd di Sulmona, nel luglio 2019 i dem chiedevano al sindaco, Annamaria Casini, se fosse vero che alla società Connettitalia Spa, con determina dirigenziale n. 182 del 12 settembre 2018, fossero stati affidati servizi per un totale di 34 mila euro nello stesso giorno in cui Di Masci junior, per dirla con le parole del Pd, nominava amministratore unico se stesso. Di Masci ritenne diffamatorio il contenuto del comunicato dei dem, sottoponendo all’attenzione della magistratura che non ha ritenuto sussistenze le ipotesi di reato. Dopo l’opposizione del querelante si è arrivati davanti al giudice che ha archiviato definitivamente il caso. “Una volta riconosciuto il ricorrere alla polemica politica ed esclusa la sussistenza di ostilità e del gratuito attacco personale è evidente che la condotta non può dirsi penalmente rilevante”- scrive il giudice nel decreto di archiviazione rilevando “l’accertamento della verità dei fatti (il Di masci era effettivamente proprietario ed amministratore delegato di Connettitalia spa al momento dell’approvazione della delibera) e il linguaggio non offensivo”. “Sappiamo bene che esercitare il diritto di critica politica per ristabilire delle verità proprio al fine del libero svolgimento della vita democratica della città può comportare che chi si sente scoperto reagisca in maniera scomposta, ma siamo convinti che anche questo debba essere il nostro ruolo che continueremo ad esercitare anche per quelli che non sono “figli di” e che per avere un reddito sono costretti a lasciare la città” commenta Piacente unitamente al circolo dem sulmonese promettendo di impegnarsi “costantemente per sradicare queste modalità inaccettabili di gestione della cosa pubblica e ristabilire il corretto agire politico”. Dal canto suo Alessio Di Masci fa sapere che sta valutando con i suoi legali se ci sono i margini per la riapertura del caso. “La determina del 12 settembre (non delibera, ndr) è una semplice presa atto del contratto che è stato stipulato tra le parti il giorno 3 settembre, in quella data io non ero amministratore della società“- commenta l’ex consigliere. Fatto sta che il giudice non ha ravvisato contenuti diffamatori nella nota del Pd ed ha archiviato il procedimento. (a.d’.a.)

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