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SULMONA – Avrebbero rimediato bibite e stuzzichini arrangiando un aperitivo a cielo aperto. Assembrati e comodi sotto il gazebo. Per sette sulmonesi nei giorni scorsi è scattata la sanzione amministrativa per la violazione della normativa di riferimento anti Covid, ovvero delle misure per il contenimento del contagio. A multarli sono stati i Carabinieri della stazione di Sulmona nel corso dei servizi di monitoraggio del territorio. Da quanto si è appreso erano passate da poco le 20 quando i sette sono stati sorpresi dai militari mentre si “intrattenevano” in un gazebo, nelle adiacenze di un distributore di benzina che opera sul territorio comunale. Le misure della zona gialla prevedono infatti la somministrazione di alimenti e bevande fino alle ore 18 mentre è vietata qualsiasi forma di assembramento né si può consumare per strada o nelle pertinenze di attività. Per questo i Carabinieri hanno identificato i sulmonesi, comminando una sanzione amministrativa di 400 euro ciascuno. Un aperitivo “top secret” e improvvisato che è costato caro alla comitiva. Nessun provvedimento per il momento è scattato nei confronti dell’attività. Sono in corso gli accertamenti per verificare la proprietà di quel gazebo e non si escludono sviluppi per i prossimi giorni. Il messaggio che arriva dall’Arma dei Carabinieri e da tutte le forze dell’ordine in campo è forte e chiaro: non si può abbassare la guardia. Non sono isolati in effetti i comportamenti poco virtuosi che si registrano nella quotidianità. Dal gruppo di ragazzini con la mascherina abbassata alla Villa Comunale, allo struscio senza distanze e come se nulla fosse lungo corso Ovidio. E ancora cene a casa di amici e congiunti con sintomi Covid. La voglia di tornare alla normalità sale ma non è con questi atteggiamenti che si accorciano i tempi. Da qui i controlli delle forze dell’ordine con il conto delle multe che sale se si considera anche l’intensa attività svolta in Alto Sangro, sempre dai Carabinieri, che nell’ultima settimana di zona gialla hanno multato quindici persone tra Castel Di Sangro, Roccaraso, Scanno, Pescasseroli ed Opi. Perché non bastano gli appelli per il rispetto delle regole. Dopo un anno di pandemia servono sicuramente controlli più incisivi.

Andrea D’Aurelio

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