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CASTEL DI SANGRO – Ancora indagini a Castel Di Sangro per il presunto abuso d’ufficio dell’assessore- funzionaria Asl, Michela D’Amico. In queste ore gli investigatori proseguono l’analisi della corposa documentazione sequestrata al fine di accertare eventuali irregolarità mentre, da indiscrezioni, si è appreso che i militari avrebbe acquisito anche i dati del suo telefono cellulare per la verifica delle conversazioni e della messaggistica, sperando di “pescare” elementi utili ai fini dell’inchiesta. Accertamenti sono stati espletati anche nei pc in dotazione alla D’Amico, personali e aziendali. L’indagata è responsabile delle procedure (atti, provvedimenti) amministrative, organizzazione del lavoro, coordinamento risorse umane. E’ anche assessore comunale al Bilancio del Comune di Castel di Sangro, e presidente del consiglio comunale nella passata legislatura. L’inchiesta farebbe parte di un filone complesso, che coinvolgerebbe altre persone e non è escluso che possa allargarsi a ulteriori soggetti e anche alle assunzioni. I militari hanno anche fatto visita negli uffici dell’azienda sanitaria all’Aquila ponendo in particolare i sigilli dell’ufficio di D’Amico al fine di programmare poi l’esame di una copiosa documentazione. Secondo quanto trapelato, le indagini si riferirebbero ad una procedura di gara nell’ambito della quale il funzionario avrebbe il ruolo di responsabile unico del procedimento. In Alto Sangro la perquisizione ha riguardato anche gli uffici di due commercialisti. Le operazioni hanno visto impegnati diversi carabinieri che hanno notificato all’interessata il decreto di perquisizione locale e la contestuale informazione di garanzia, con indicate le ipotesi di reato – abuso d’ufficio – e il materiare da porre sotto sequestro. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica aquilana. Tutto sarebbe partito da una denuncia in cui sarebbero state rese note le modalità con cui si procedeva alle assunzioni, aggirando le regole e graduatorie. Ma tutto è da vagliare nel dettaglio.

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