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PRATOLA PELIGNA – Si all’associazione temporanea di scopo per il monitoraggio del Morrone, ma non ora. Si tenta l’unità per la fase post- emergenza con i sindaci del territorio chiamati a raccolta ieri pomeriggio a Pratola Peligna sulla proposta lanciata dal primo cittadino Antonella Di Nino che mira a intercettare i finanziamenti per stringere i tempi. La Di Nino si gioca la carta della proposta concreta chiedendo cooperazione e unità ai suoi colleghi sindaci. “Abbiamo chiesto ai comuni colpiti dagli incendi e a quelli interessati alla tutela delle nostre montagne di promuovere atti concreti finalizzati alla prevenzione e alla rapida risposta ai bandi. Questo è un passaggio che ritengo fondamentale”- sostiene il sindaco di Pratola- “perché servono prevenzione e monitoraggio ma soprattutto risorse finalizzate alla mitigazione del dissesto, alla realizzazione di piani di gestione forestale e di interventi tesi alla tutela ambientale e alla valorizzazione turistica montana, e per reperirle occorrono richieste unitarie visto che fino ad ora la Regione non ci ha fornito risposte”. Sulla fase post-emergenza c’è già un protocollo d’intesa che vede Sulmona capofila e che deve essere siglato con altri comuni, Pratola compresa, ordine dei geologi e Parco Nazionale della Majella. Ma le due proposte non si sovrappongono. “La proposta che arriva da Pratola va inquadrata all’interno di un percorso generale che non si va sovrapporre nella misura in cui risulta essere funzionale a un discorso complessivo”- afferma il sindaco di Sulmona Annamaria Casini che come primo obiettivo intende procedere con la formalizzazione della convenzione. Il sindaco di Prezza Marianna Scoccia, d’accordo con alcuni dei sindaci presenti, ha inteso proporre la creazione di Ats ad hoc a seconda delle varie necessità. “E’ bene ricordare che alcuni comuni hanno delle convenzioni con i consorzi forestali e questo gli impedirebbe di partecipare all’Ats”- conclude Scoccia- “ho manifestato l’esigenza di invitare e far partecipare anche i sindaci della Valle Subequana e della Valle del sagittario essenziali in un momento di raccordo territoriale”.

Andrea D’Aurelio

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