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SULMONA – Per una gastroscopia? Ripassi tra un anno esatto. È la risposta che è pervenuta dal Cup di viale Mazzini ad un 70 enne di Sulmona che nelle scorse settimane si era recato nella struttura per prenotare la prestazione sanitaria. Il caso, l’ennesimo che mostra una sanità non più accessibile ai soggetti fragili, è stato denunciato in queste ore dal diretto interessato. “Quando mi hanno comunicato la data non volevo crederci. Non possiamo continuare a parlare di etichette o di primo livello se poi, per accedere con un certo tempismo ai servizi, siamo costretti a bussare ai privati o a cambiare ospedale con tanto di aggravio di costi”- tuona il sulmonese. Un problema annoso che appare irrefrenabile vista la carenza di personale ai massimi storici che la Asl sta cercando di aggredire partendo dai “piani alti”. Recentemente sono stati pubblicati gli avvisi per reclutare quattro primari in ospedale ma il potenziamento, a quanto pare, deve partire dal basso. Il pronto soccorso opera ancora con un medico per turno, l’ematologia si muove una sola volta a settimana mentre diabetici e dializzati devono fare i conti con il rallentamento delle terapie perché in servizio solo rimasti due medici per due ospedali. Meglio non va per doppler, gastroenterologia ed altri reparti. Il primo livello è arrivato ma i contenuti risultano ancora deboli in termini di risorse umane. È come dire siamo a Roma ma manca il Colosseo.

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