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SULMONA – Sei anni e otto mesi di reclusione. E’ questa la pena comminata dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Daniele Sodani, a B.D.A., il 58 enne di Pratola Peligna, condannato oggi per i reati di atti sessuali con minorenne e corruzione di minore. L’ultimo atto di una lunga inchiesta è stato celebrato in mattina nel Palazzo di Giustizia. Dopo le repliche delle parti coinvolte nel procedimento, che avevano già discusso nell’udienza del 15 ottobre scorso, il giudice si è ritirato in camera di consiglio e ha pronunciato la sentenza di condanna a carico dell’insospettabile pratolano. Non solo una pena di sei anni e otto mesi di reclusione, ridotta di un terzo visto la scelta del rito abbreviato, ma anche una condanna a risarcire le parti civili, da liquidare in separata sede con una provvisionale di 50 mila euro per la vittima e 15 mila euro per la madre. Ma veniamo ai fatti. Stando al quadro accusatorio l’uomo avrebbe compiuto atti sessuali con la minorenne prima del compimento del decimo anno di età e sino al raggiungimento del sedicesimo anno, approfittando delle occasioni in cui l’allora ragazzina veniva affidata alla sua custodia. Tutti fatti presumibilmente avvenuti dal 2008 al 2015. C’è dell’altro. Stando sempre all’accusa, l’uomo avrebbe mostrato alla minore materiale pornografico e oggetti per l’autoerotismo per indurla a compiere o a subire atti sessuali. Anche questi fatti sarebbero avvenuti in più riprese, dal 2009 al 2013. Finita la storia tra l’uomo e la madre della vittima, la ragazza non avrebbe retto al peso e ha raccontato tutto ai suoi familiari. Da l’indagine che ha portato il Sostituto Procuratore della Repubblica, Stefano Iafolla, a chiedere il rinvio a giudizio per l’uomo. L’imputato ha quindi scelto il rito abbreviato condizionato al suo esame. Davanti al giudice ha negato ogni responsabilità. Oggi la condanna alla pena e al risarcimento. “E’ una sentenza giusta”- commenta l’avvocato Luca Tirabassi che ha assistito la vittima. Una vicenda delicata che si chiude con la sentenza del Tribunale, fermo restando eventuali ricorsi, anche se non cancella il dramma che coinvolge un’intera famiglia.

Andrea D’Aurelio

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