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Aveva messo in vendita oggetti in avorio, senza le prescritte autorizzazioni, al mercatino dell’antiquariato di Roccaraso. Per questo motivo un commerciante aquilano di 66 anni, ma residente a Roma, è stato denunciato per detenzione e offerta in vendita illecita. A scoprirlo sono stati i carabinieri del nucleo Cites di Pescara, coadiuvati dal personale della stazione dei carabinieri forestali di Roccaraso, durante i controlli alle bancarelle allestite in viale dello Sport. I militari dell’Arma avevano notato in uno dei banchi, la presenza di monili e statuette d’avorio, ricavati da zanne di elefante, una sessantina tra bracciali rigidi, collane, tagliacarte, anelli, orecchini, crocifissi, cornetti, cuori, teste femminili, elefantini, fiori a forma di stella, piccoli vassoi e oggetti tondi. Dagli accertamenti è emerso che il proprietario era sprovvisto della certificazione Cites, indispensabile per il commercio di animali soggetti a estinzione, che ne attestasse la legale acquisizione e ne permettesse la libera vendita. Il valore della merce, che è stata sequestrata, si aggira intorno ai 4mila 500 euro. L’attività svolta a Roccaraso ricade nell’ambito della corretta commercializzazione delle parti e dei prodotti in avorio di elefante, il cui traffico illegale è ancora largamente diffuso nonostante la stringente normativa internazionale. In particolare per quanto riguarda l’avorio l’Unione Europea ha ulteriormente inasprito le norme prevedendo l’obbligo di certificato Cites, anche per gli oggetti antecedenti al 1947. Il compito prioritario delle forze dell’ordine è quello di monitorare e regolamentare il commercio di esemplari e prodotti derivati da specie animali e vegetali al fine di scongiurare l’estinzione. A causa, infatti, delle uccisioni illegali le popolazioni di elefanti selvatici nei loro habitat naturali sono in diminuzione e la specie continua ad essere seriamente minacciata di estinzione. Gli oggetti sequestrati verranno affidati all’autorità di gestione Cites di Roma, mentre poi saranno destinati probabilmente per scopi didattici, con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni alla lotta contro i fenomeni del bracconaggio e del commercio di specie minacciate da estinzione: un business importante per molte persone che, senza scrupoli, uccidono ogni anno un numero considerevole di elefanti

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