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ROCCARASO – “Siamo sereni e confidiamo nell’operato della magistratura. Sono convinto che chiariremo tutto nelle sedi opportune”. Sono le parole del sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, riguardo l’inchiesta che coinvolge diciotto persone, tra cui l’ex consiglio comunale, per la vendita di una porzione di terreno. Gli indagati sono stati raggiunti da un avviso di garanzia e di chiusura delle indagini preliminari, notificati dal sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, che aveva aperto un fascicolo d’inchiesta dopo la presentazione di un esposto anonimo. Nello specifico la vicenda, che risale al 27 febbraio 2020, riguarda la vendita di una porzione di terreno che risulta nel piano regolatore adibito a parcheggio. Al sindaco di Donato e a sette ex consiglieri comunali, la procura contesta l’abuso d’ufficio e il falso in atto pubblico, per aver espresso voto favorevole alla delibera, delineando l’alienazione del terreno e attestando falsamente che l’istanza di acquisto fosse meritevole di accoglimento. Sostanzialmente, sempre secondo le accuse, sindaco e consiglieri avrebbero dichiarato una superficie di cubatura che non era quella reale per edificare. Sotto inchiesta sono finiti anche due proprietari delle particelle di terreno per aver attestato che, in conseguenza di esproprio, era stata compromessa l’edificabilità. Sul registro della procura ci sono anche i nomi del progettista abilitato che aveva presentato la domanda di permesso a costruire, del responsabile pro tempore dell’ufficio unico edilizia e del responsabile pro tempore dello sportello edilizio. E ancora risultano indagati gli esecutori delle opere strutturali, l’acquirente e il responsabile ad interim dell’area tecnica, accusato di favoreggiamento per aver dichiarato che la procedura era conforme alla legge.

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