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SULMONA – Non si rassegna né alla fine della relazione né ai divieti del Tribunale. Manda prima una confezione di rose alla sua ex e poi fiori singoli per lei, la figlia e la suocera. Un meccanismo di persecuzione, secondo la procura, che lo ha portato di nuovo davanti al giudice. Protagonista della vicenda giudiziaria è un 45 enne residente a Sulmona, per il quale ieri si è aperto il processo per la violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, che il Tribunale gli aveva applicato per gli atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e dei parenti di quest’ultima. I fatti risalgono al mese di luglio e agosto 2023 quando l’imputato, dopo essere finito sotto inchiesta per stalking ed essere stato sottoposto ai divieti, avrebbe continuato a perseguitare moglie e figlia con una serie di atteggiamenti persecutori, almeno secondo l’accusa e la parte civile, rappresentata dall’avvocato, Teresa Nannarone. Nello specifico l’11 luglio l’imputato aveva mandato due buste di plastica, con tanto di rose e fiori, alla sua ex. Il 12 luglio si avvicinò sul luogo di lavoro della donna, venendo meno alle disposizioni imposte dal Tribunale. Il 13 luglio aveva atteso l’ex coniuge fuori dalla sede dei servizi sociali, cercando di parlare con lei. Il 14 luglio aveva inviato ancora fiori singoli per le “sue” tre donne: ex moglie, figlia e suocera. Il 24 luglio aveva fatto recapitare alla donna le scarpe per la figlia. Non contento, a fine luglio, era entrato nel luogo di lavoro della donna e aveva mandato messaggi telefonici agli amici di lei. “Mia moglie ha un altro. Sono molto geloso e potrei fare un omicidio. Chiedo a voi se sapete qualcosa altrimenti l’uccido veramente”- aveva scritto il 45 enne che in un’altra conversazione, di carattere sempre persecutorio, aveva minacciato la sua ex “di prendere l’ascia del nonno e di fare una strage”. Parole pesanti che avevano spinto il giudice ad aggravare il divieto di avvicinamento con gli arresti domiciliari, tuttora in atto. La Polizia, presentandosi a casa dell’uomo su disposizione della procura, aveva posto sotto sequestro circa 15 armi che il 45 enne custodiva in una vecchia rimessa. La violazione dei divieti applicati dalla magistratura hanno fatto quindi scattare un doppio processo. Il primo, già avviato, per stalking e l’altro, aperto ieri, per l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria. L’uomo è difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta. Care costarono quelle rose che, evidentemente, non erano un corteggiamento

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