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SULMONA – La regione cambia colore e tornano le sane abitudini. Bar, ristoranti, pasticcerie e tutte le attività di ristorazione da oggi rialzano le serrande, e non solo per asporto e domicilio, ma anche per accogliere i clienti, fino alle 18. Via libera al caffè al banco, alla colazione al bar e al pranzo fuori al ristorante. Solo per due giorni perché nel week end ci sarà l’avvicendamento con la zona arancione. Un’alternanza di disposizioni e misure che ha spinto qualcuno a non riaprire per una forma di protesta simbolica ma anche per chiedere al governo indennizzi verso il settore nonchè il risarcimento danni. L’iniziativa è dell’associazione M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità), nata proprio durante l’emergenza pandemica, a tutela del comparto. “Ci sentiamo presi in giro dopo quello che abbiamo ascoltato circa il verbale segregato nel Cts. La nostra categoria è presa di mira. Siamo due mesi che stiamo chiusi e i contagi si sono rialzati e continuano a limitare noi. In questo modo non possiamo lavorare”- afferma Alessandro Candido, titolare del Bar Medievale, referente regionale del movimento. L’associazione, presieduta da Paolo Bianchini, fa notare che “migliaia di aziende stanno per fallire per la mancanza di ascolto e visione, stanno giocando con le nostre vite a causa delle poltrone, infischiandosene di centinaia di migliaia di italiani, ridotti alla fame”. “Denunceremo – concludono da M.I.O.- la mancanza dell’arrivo dei ristori promessi a Natale, la partenza di 50 milioni di cartelle esattoriali e la totale incertezza in cui lavoriamo, a causa delle folli decisioni governative”. Un rientro in zona gialla non senza polemica. L’auspicio è che sia un presagio per un lento e graduale ritorno alla normalità.

Andrea D’Aurelio

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