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SULMONA – L’ Epifania tutte le feste si porta via. Se si dà per vero il celebre adagio popolare, una riflessione va aperta sulle festività natalizie alle battute finali, soprattutto in termini di indotto economico e riscontro turistico. Non le analisi di pancia e le auto promozioni che lasciano il tempo che trovano. Un dato su tutti balza all’occhio: dal 26 novembre scorso all’8 gennaio, ultima data in calendario per il ponte dell’Epifania, sono state annotate 15200 presenze sui vagoni del treno storico della Ferrovia dei Parchi. Per un totale di 19 giornate, ciascuna con due partenze. Un convoglio che viaggia sul binario giusto e si conferma un motore trainante per il turismo delle aree interne, anche a Natale. Il 2022 d’altronde ha superato le presenze dell’epoca pre Covid, tagliando il traguardo dei 40 mila visitatori. Un potenziale enorme che recentemente ha richiamato gli operatori del settore e gli addetti ai lavori al Teatro Comunale nel corso di un convegno voluto dalla Dmc e dalla sua Vice Presidente, Mariadora Santacroce. L’analisi quindi va fatta non tanto sul dato statistico dei pernottamenti, pure elevato visto il sold out sfiorato negli alberghi e nelle strutture ricettive del territorio, quanto sull’offerta e sulla proposta turistica. C’è chi come Castel Di Sangro, Campo Di Giove e altri comuni che hanno saputo riempire il contenitore per intercettare la filiera del turismo collaudato che si riversa nei piccoli e grandi centri grazie al treno storico. C’è poi Sulmona che è stata capace solo in parte di attrarre turisti con un cartellone pieno di eventi e adatto a tutte le età ma con carenze evidenti anche se le risorse in bilancio sono sempre più esigue. Nella città baricentro e crocevia del turismo ha pesato l’assenza dei mercatini di Natale che ovunque mettono insieme una comunità. Nessun brindisi per il 2023 e nessun evento programmato per il capodanno, quest’anno il primo dopo l’emergenza Covid. E menomale che l’auspicio era quello di ravvivare le piazze con la gente e non più con i tamponi. Con onestà intellettuale va comunque rilevato l’aspetto estetico e non solo. Dalle luminarie con le scritte ovidiane agli alberelli. Novità che hanno creato l’atmosfera, hanno coccolato il turista e toccato le corde del cuore. Ma il bilancio non può che essere agrodolce se si considera che, nelle more del potenziamento del servizio trasporti, nei giorni rossi sul calendario nessun collegamento risulta attivo tra bus e taxi dalla stazione ferroviaria al centro storico, fatta eccezione per il servizio apposito per la Ferrovia dei Parchi. Una navetta, quella si, indispensabile. Per superare la prova del turismo è necessario modificare lo stigma culturale per una città a misura di turisti e non solo di cittadini. Diversamente il turismo arriva ma il rischio è quello di “campare di rendita” con la Transiberiana o con i numeri dei grandi eventi.

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