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PESCASSEROLI. Le 71 strutture del camping del Pnalm andavano abbattute. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che si è pronunciato sul ricorso straordinario al Capo dello Stato che riguarda un noto campeggio di Pescasseroli. Le strutture erano state realizzate senza alcuna autorizzazione e sono state oggetto di una lunga battaglia legale iniziata nel 2012.
Nel 2012, l’ente aveva ordinato la rimozione delle cosiddette mobil home, che in realtà sono strutture ricettive fisse, stabilmente collegate ai servizi essenziali come acqua potabile, rete elettrica e fognaria. Dopo vari contenziosi, il Consiglio di Stato, nel 2022, aveva confermato la natura abusiva delle strutture. Nonostante la sentenza, gli abusi non erano stati rimossi. Di conseguenza, il Parco aveva adottato un provvedimento per l’esecuzione d’ufficio della demolizione. Questo provvedimento aveva originato un ulteriore ricorso straordinario al Capo dello Stato, gestito dal Consiglio di Stato che ha dato ragione all’ente.

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