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SULMONA – “Nessuno politicamente e scolasticamente è riuscito a risolvere questo problema che vige ormai da più di sei anni (ndr) cercando anche sedi alternative a Sulmona”. E’ lo sfogo che arriva da una donna che, in qualità di genitore, scrive al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, riguardo l’annosa vicenda del De Nino-Morandi di Sulmona, i due istituti storici delocalizzati a Pratola Peligna con la sede naturale che attende ancora gara d’appalto e lavori dopo sei lunghissimi anni. Non che la Regione avesse competenza in merito, questo si sa. La Provincia è proprietaria dell’immobile, il Provveditorato alle Opere Pubbliche soggetto attuatore per l’esecuzione dei lavori e il Comune di Sulmona ha solo “potere” di indirizzo, che pure è mancato nell’ultimo periodo, fatta eccezione del consigliere Ramunno che nel frattempo è stato eletto anche in Provincia. Ma la lettera di una mamma preoccupata inquadra comunque una problematica che esiste e che nessuno si è inventato dalla sera alla mattina. Per questo può assurgere agli onori della cronaca. Perché, fino a prova contraria, spetta ai giornalisti stabilire ciò che fa notizia. “Le scrivo in qualità di genitore”- scrive la donna a Marsilio- “vorrei invitarla a volgere lo sguardo sulla nostra Valle Peligna soprattutto per quanto riguarda il problema scuole. Sicuramente sa della traslazione dell’ Itcg A. De Nino da Sulmona a Pratola Peligna. Le classi furono spostate il 17 ottobre 2014 (ndr), l’istituto è stato messo in sicurezza ma dopo le dovute verifiche è risultato di nuovo non agibile, questo grazie alle losche politiche che guardano i loro interessi e non quelli dei nostri figli. A tutt’oggi la sede è ancora a Pratola creando non pochi problemi, soprattutto in questo periodo, ai ragazzi pendolari che vivono nei paesi limitrofi e di montagna. A volte tornano a casa anche dopo due ore la fine delle lezioni perché bisogna aspettare le coincidenze da Sulmona. Nessuno politicamente e scolasticamente è riuscito a risolvere questo problema”. Nello sfogo-denuncia la mamma in questione esprime preoccupazione anche per la tenuta dei corsi storici dopo l’iscrizione di soli sei alunni alla prima classe dei geometri, associati a meccanica anche se la didattica è quella prevista nel piano formativo dell’Itg. La sede di Pratola risponde ai requisiti di sicurezza e di spazio-unità, per dirla con le parole della Dirigenza Scolastica, che recentemente ha auspicato una ripresa dei rapporti istituzionali per salguardare i corsi storici del De Nino-Morandi. E’quello che attende la stessa città, ovvero l’unione di forze per riportare in tempi rapidi la scuola e ridare una vita alle aule storiche dell’edificio di via D’Andrea, che potrebbe recitare anche un altro ruolo strategico vista la localizzazione e la carenza di spazi in tempo di emergenza. Diatribe politiche e risentimenti personali vanno messi da parte. Andrea D’Aurelio

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