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SULMONA – La Corte d’Appello dell’Aquila rigetta il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Sulmona in relazione al caso Amorosi e conferma la sentenza di  non luogo a procedere  emessa dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale peligno. Possono tirare un sospiro di sollievo l’ex sindaco di Sulmona Fabio Federico e altre otto persone fra ex amministratori comunali, funzionari, attuali ed ex dirigenti di Palazzo San Francesco. La vicenda riguarda l’incarico conferito all’ex dirigente della Provincia Tiziano Amorosi. Peculato, falso in atto pubblico, usurpazione di funzioni e appropriazione indebita erano i reati contestati, a vario titolo, all’ex sindaco Fabio Federico e al suo assessore Mauro Tirabassi, alle ex segretarie di palazzo San Francesco Angela Graziani e Franca Colella, all’ex dirigente Tiziano Amorosi, all’attuale dirigente di Palazzo San Francesco, Filomena Sorrentino e alle funzionarie Fragolina Di Ianni, Stefania Spinosa ed Elisabetta Salsedo. Secondo l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica l’amministrazione Federico, per l’incarico al dirigente, avrebbe cambiato il regolamento sugli uffici pubblici e in un modo che la Procura aveva ritenuto illegittimo si sarebbe riconosciuto ad Amorosi un salario onnicomprensivo, tra Provincia e Comune, di circa 76mila euro, attestando inoltre – sempre secondo l’accusa – un contratto inesistente. Accuse che già la sentenza pronunciata dal giudice Bilò il 21 settembre 2017 aveva ritenuto del tutto infondate. Da qui il ricorso della Procura prima in Cassazione e poi in Corte D’Appello dove sono tornate le carte. Oggi nel secondo grado di giudizio si è scritta la parola fine con la conferma della sentenza del Gup del Tribunale di Sulmona che aveva prosciolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Iommi, Zurlo, Colaiacovo, Tirabassi, Gigliotti, Cecchini, Sciuba e Di Pillo.

Andrea D’Aurelio

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