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SULMONA – Continua a tenere banco il caso del pensionamento del Comandante della Polizia Locale Antonio Litigante. La discussione in seduta pubblica ha spinto il numero uno della Polizia Municipale a portate il caso sui tavoli della giustizia con un esposto depositato alla Procura della Repubblica che coinvolge nove consiglieri comunali, quelli che lo scorso 29 marzo erano presenti in aula. Per il Partito Democratico si tratta di una “delegittimazione”. “L’episodio, che ha avuto una vasta eco nell’opinione pubblica cittadina, non può non essere oggetto di una puntuale censura da parte delle forze politiche presenti in Consiglio- si legge nella nota della segreteria Pd-, stante l’evidente danno di immagine arrecato alla Città, delegittimata nel suo massimo Organo di autogoverno che è il Consiglio Comunale. “Riteniamo che sia dovere ineludibile del Sindaco promuovere ogni possibile azione volta a rimuovere qualsivoglia ostacolo si frapponga alla soluzione del problema in esame. Ciò a tutela dell’immagine cittadina e delle casse comunali che, ad oggi, hanno dovuto sopportare un danno erariale di proporzioni intollerabili, e di cui gli amministratori potrebbero essere chiamati a rispondere in sede di giustizia amministrativa-contabile”. Il Pd quindi è solidale con i suoi consiglieri che erano presenti in aula ma il caso manda in fibrillazione anche la maggioranza consiliare che proprio sull’argomento si è divisa con il Presidente del Consiglio ed altre tre consiglieri che sono rimasti seduti sullo scranno mentre il sindaco e tutti gli altri, qualcuno era già assente di suo, non hanno preso parte alla discussione. Per il Comandante l’argomento dove essere discusso a porte chiuse e non meritava una trattazione pubblica. La scelta di discuterne apertamente fu presa dai capigruppo consiliari dopo una breve sospensione della seduta.

Andrea D’Aurelio

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