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RIVISONDOLI – “Non siamo nei guai ma siamo sereni poiché contiamo di venire presto a capo di una vicenda assurda e al quanto surreale”. È quanto afferma il vice sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, all’indomani della notizia della richiesta di rinvio a giudizio, che la Procura della Repubblica di Sulmona ha formulato al giudice per le udienze preliminari, per l’inchiesta sulla tentata estorsione a Rivisondoli. Ciampaglia, che chiederà di essere processato con rito abbreviato, era finito sotto la lente della magistratura assieme al sindaco e all’avvocato dell’ente per i 20 mila euro a quattro soggetti partenopei per aver costruito senza autorizzazione del Comune, la scala di accesso alla propria abitazione direttamente sulla pubblica strada. A supporto dell’accusa ci sarebbe pure una registrazione dell’incontro in cui, secondo l’accusa, sarebbe avvenuta la richiesta. Gli indagati, sin da subito, avevano spiegato di aver agito esclusivamente per l’interesse dell’ente, fornendo ampia documentazione al riguardo, ribadendo pure che l’incontro finalizzato alla transazione è stato svolto nell’Aula Consiliare del Comune e in presenza di altri amministratori. “Non abbiamo nulla da temere anche perché, in fase cautelare, si sono espressi sulla vicenda giudici aquilani a capitolini. Per cui chiederemo il rito abbreviato e non escludiamo di chiamare in causa gli organi preposti per valutare, quanto sarà, il risarcimento dei danni patiti in termini d’immagine”- aggiunge Ciampaglia che fa sapere di non aver ancora ricevuto la notifica della fissazione dell’udienza preliminare in programma il prossimo 14 settembre

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