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“Auspichiamo che i nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, chiedano al ministero della Cultura e alla Soprintendenza Archeologica che sia apposto il vincolo archeologico nell’area di Case Pente e che, nelle more del provvedimento, non sia consentita nessuna alterazione del sito da parte della Snam”. Lo dichiarano in una nota i Comitati cittadini per l’ambiente, all’indomani della conclusione dei lavori di scavo e dei sondaggi archeologici a Sulmona (L’Aquila) nell’area dove dovrebbe sorgere la centrale di compressione Snam, di raccordo tra il metanodotto esistente, che proviene dal Molise, e il tronco Sulmona-Foligno. I lavori che hanno portato alla scoperta di una necropoli a Case Pente fanno parte delle attività preliminari che la Snam ha svolto, da marzo 2023, per la costruzione della centrale di compressione. 

   “Se il progetto della Snam sarà portato a compimento – scrivono i Comitati – scomparirà per sempre, sotto una grande colata di cemento, la memoria di un importante pezzo della nostra identità e della nostra storia. Una storia che vide i popoli italici coalizzarsi contro Roma nella guerra sociale dal 91 all’88 a.C., per ottenere gli stessi diritti che spettavano ai cittadini romani. In quella coalizione proprio i Peligni ebbero un ruolo di primo piano, tanto che l’antica Corfinium fu scelta come capitale della Lega Italica” ricordano i Comitati cittadini per l’ambiente che chiedono “alla politica, ai parlamentari, ai consiglieri regionali, al sindaco di Sulmona e a ai sindaci della Valle Peligna di far sentire la loro voce per impedire questo oltraggio”. 

   A Case Pente sono state rinvenute in totale un centinaio di tombe risalenti alle epoche italica e romana. Accanto a resti umani sono stati trovati vasi, ornamenti e lance. Dai lavori di scavo vicino al cimitero di Sulmona sono emersi anche mura e recinti. E’ proprio da qui che, risalendo lungo l’antica strada che attraversa il vallone Grascito, si giunge nell’area del Comune di Cansano dove, durante i lavori Snam per la realizzazione del metanodotto Campochiaro-Sulmona, sono emersi i resti di Ocriticum, area con due templi, uno italico consacrato a Ercole e uno romano consacrato a Giove. 

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