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SULMONA – Ancora indagini sullo spaccio sotto casa. I carabinieri della compagnia di Sulmona, su disposizione della procura della repubblica, hanno sequestrato il telefono cellulare di D.P., 33enne di Sulmona, arrestato lo scorso sabato con cocaina e contanti in casa. Si tratta di un atto dovuto, da parte di procura e militari, per cercare elementi utili ai fini dell’inchiesta tra i tabulati telefonici e la messaggistica conservata sulle app del cellulare. Non solo nomi scritti di pugno nel taccuino trovato a casa del 33enne ma, probabilmente, anche messaggi da analizzare a fondo. Per questo gli inquirenti non vogliono lasciare nulla al caso. In queste ore i carabinieri stanno esaminando i 50 nomi annotati da D.P. sul suo block notes. La lente della giustizia finirà su ognuno di loro, potenziali clienti e assuntori di droga ma anche possibili pusher da intercettare per spezzare la catena dello spaccio. Per questo l’indagine prosegue e potrebbe avere un seguito nei prossimi giorni. Intanto la posizione del 33enne si è delineata ieri nell’udienza di convalida. Le aggravanti del market della droga sono cadute grazie all’avvocato difensore, Stefano Michelangelo. Restano gli indizi di colpevolezza tanto è che il gip ha applicato la misura degli arresti domiciliari, ritenuta più congrua al castello delle accuse. I carabinieri, dopo aver scoperto la cessione della droga ad un 64enne, hanno trovato a casa dell’indagato 38 grammi di cocaina, un salvadanaio con 7 mila, un bilancino di precisione, buste di plastica e appunti. Per D.P. la droga in casa serviva per uso personale e per il consumo di gruppo. Di tutt’altro avviso procura e carabinieri che continuano ad indagare

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