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CASTEL DI SANGRO –  Ha portato la Asl  in Tribunale per un intervento “sbagliato” e ha ottenuto il risarcimento dei danni.  Protagonista della vicenda è una donna di 46 anni residente a Trasacco, M.C., che trova giustizia per le terribili conseguenze di un’ operazione di otto anni fa, effettuata nell’ospedale di Castel Di Sangro. Il Tribunale di Sulmona, con sentenza emessa dal giudice Daniele Sodani,  ha condannato in primo grado l’azienda sanitaria al pagamento della somma di 21.608,27 euro, oltre al pagamento delle spese di lite liquidate in euro 6786 e delle spese del collegio peritale d’ufficio, composto da due medici, nella misura di euro 1497.00, come si evince dalla deliberazione Asl numero 864 dello scorso 21 maggio, firmata dal Manager Roberto Testa, pubblicata sull’Albo Pretorio del sito istituzionale dell’ente. Ma veniamo ai fatti. La donna nell’aprile 2011, dopo il parto, si recò all’ospedale sangrino per sottoporsi all’intervento di laparoscopia protesica dopo il ricovero con diagnosi di laparocele strozzata. Subito dopo l’intervento aveva accusato forti dolori all’addome e, a soli quattro giorni di distanza dal primo intervento, era stata sottoposta dallo stesso medico ad ulteriore intervento per lacerazione della vescica. Tutto sembrava apparentemente rientrato ma quei dolori addominali e vescicali hanno accompagnato la donna per  cinque lunghi anni, fino al 2016, quando in un altro intervento effettuato in un centro di Canistro venivano rinvenute all’interno della vescica  delle piccole “clips” di metallo utilizzate nell’ospedale di Castel Di Sangro, causa inequivocabile della lacerazione, come si legge nella sentenza del Tribunale: “emerge  un errore di tecnica nella esecuzione del predetto intervento, per cui, dall’esame del caso clinico, dei dati anamnestici e della documentazione valutata, appare ragionevole affermare che il comportamento dei sanitari non è stato conforme alle leges artis ed appare pertanto configurarsi una responsabilità professionale per colpa”. Da qui la sentenza del giudice Sodani che ha accolto l’istanza della donna, assistita in giudizio dell’avvocato Mariantonietta Finamore, e ha condannato la Asl al risarcimento dei danni e al pagamento di tutte le spese. Una somma, quella dei 21 mila euro, che ripaga solo in minima parte lo stato di malessere fisico accusato dalla giovane marsicana negli ultimi anni.

Andrea D’Aurelio

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