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SULMONA – Doppia diffida per l’amministratore unico del Cogesa, Franco Gerardini. Alla vigilia del controllo analogo che disegnerà verosimilmente il futuro della pubblica partecipata, anche il Cda sfiduciato nell’assemblea dello scorso 30 dicembre ha inoltrato formale diffida all’amministratore unico, così come avevano fatto i venti sindaci dissidenti. Dopo aver acquisito il parere legale consegnato a Nicola Guerra, i componenti del Cda revocato hanno diffidato e invitato “il dott. Franco Gerardini a voler consentire al sottoscritto Cda di continuare ad operare per proseguire l’iter di cui all’art. 120 bis codice crisi impresa, nonchè a voler astenersi dal qualificarsi e dall’adottare qualsivoglia determinazione quale amministratore unico in tal senso e, comunque, in nome e per conto di Cogesa Spa, con l’avvertenza che, in caso contrario, saranno intraprese tutte le opportune iniziative anche a tutela della posizione degli scriventi per l’accertamento delle responsabilità ad ogni diverso titolo configurabili nella specie”. Con la diffida il Cda ha rimarcato che le deliberazioni assunte in assemblea sono da ritenersi affette da nullità, invalidità e inefficacia, sulla scorta del parere legale chiesto a titolo personale per il Cogesa. Il braccio di ferro non si placa e nel pomeriggio, alle ore 16, i sindaci si confronteranno con Gerardini per conoscere il piano di risanamento triennale che lascerà in eredità e per fare il punto sullo stato della società. Al fatidico appuntamento si arriva con una profonda lacerazione politica e giuridica, difficile da ricucire dal momento che parecchi di quei 41 sul piede di guerra probabilmente non si presenteranno. Per il Cogesa arriva comunque il giorno della verità.

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