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SULMONA – Lo stato di crisi si può risolvere se i comuni morosi saldano il debito. È questo il senso della relazione del Presidente del Cda del Cogesa, Nicola Guerra, consegnata ieri ai sindaci del controllo analogo al termine della seduta. La società partecipata si è affidata all’advisor, Giuseppe Schiavo, per definire tempi e modalità della prosecuzione della procedura avviata lo scorso dicembre davanti al notaio. Un atto che era stato inteso come un tradimento politico a tal punto che il Cda era stato revocato il 30 dicembre per giusta causa. Revoca ritorsiva come certificato dal Tribunale. Oggi è previsto il primo incontro tra Cda, collegio sindacale, l’advisor Schiavo, il consulente fiscale che aveva designato Gerardini e il gruppo aziendale chiamato al supporto. “Lo stato di crisi può essere considerato come insolvenza apparente, considerata la difficoltà cronica e sistematica di riscossione dei crediti che sono certi liquidi ed esigibili in quanto vantati presso enti pubblici territoriali come i comuni che sono soggetti alla procedura di liquidazione giudiziale ma nello stesso tempo non consentono alla Spa di onorare i propri debiti che sono di importo complessivo inferiore rispetto al volume dei crediti da incassare”- scrive Guerra nella relazione ai sindaci. Numeri e cifre ancora top secret ma il piano sarà sviscerato in queste ore davanti agli esperti. L’obiettivo è accorciare i tempi per uscire dalla procedura di crisi il prima possibile. Sul piano politico sarà una task force a tentare il dialogo. L’ultima chiamata per evitare il fallimento

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