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SULMONA – Confermare la scelta di un amministratore unico a capo della pubblica partecipata da reclutare con bando pubblico, modificare il regolamento del controllo analogo, fissare il tetto massimo delle diecimila tonnellate in caso di rinnovo del contratto per i rifiuti aquilani e vigilare sulla salute pubblica. Sono questi gli indirizzi che arriveranno oggi dal Consiglio comunale straordinario che affronterà la discussione sulla crisi in atto al Cogesa. La maggioranza consiliare, tramite un ordine del giorno, darà indirizzi al sindaco della città, Gianfranco Di Piero, per far si che l’organo amministrativo della partecipata sia un amministratore unico, da selezionare con bando pubblico, facendo prevalere le competenze alle logiche della politica. Per la maggioranza lo strumento di vigilanza può essere svolto ancora dal controllo analogo ma con un regolamento più snello. Da cambiare. Sul fronte dei rifiuti del capoluogo l’ordine del giorno prevede che “nel caso di stipula di nuova convenzione con la società ASM la stessa debba contenere un conferimento in discarica inferiore a quello attuale, massimo 10.000 tonnellate annue e che il conferimento deve essere differenziato” come pure il trattamento economico deve essere uguale a quello degli altri soci a parità di servizio. Con il documento si chiede inoltre constante vigilanza “sugli aspetti della salute pubblica e ambientale collegati all’esistenza dell’impianto e della discarica”. Un ordine del giorno sottoscritto dall’intera maggioranza consiliare che intende aprire anche alle forze di minoranza per la sottoscrizione dell’atto, nonostante le stesse hanno annunciato nei giorni scorsi di voler disertare l’aula. Non solo indirizzi ma anche analisi sullo stato della società. “Mentre il Cogesa cresceva nel numero di soci, aumentava la sua strumentalizzazione politica: assunzioni massicce, fino ad arrivare a 200 dipendenti di oggi; assegnazioni spropositate e fantasiose di consulenze esterne; spese curiose e sicuramente superflue, stipula di convenzioni con comuni soci fissando condizioni economiche molto diverse tra loro a parità di servizio”- rilevano dal maggioranza pronta ad andare in aula con un documento condiviso nonostante le diverse posizioni sulla costituzione di parte civile per il processo che riguarda i miasmi della discarica. Intanto il braccio di ferro politico ed istituzionale non si placa. I sindaci diffidanti e dissidenti hanno chiesto nei giorni scorsi un controllo analogo per annullare gli atti adottati nell’assemblea dello scorso 30 dicembre, ovvero la revoca del Cda decaduto e la nomina di Gerardini come amministratore unico. La minoranza di Palazzo ha spinto il sindaco ad adoperarsi in tal senso. Mentre i settori tecnici di comune e Cogesa stanno lavorando per rimodulare l’ecocalendario della raccolta dei rifiuti. Discorso a parte per la procedura di crisi, che va pure gestita con le figure professionali. Nei giorni scorsi la Giunta Comunale si è affidata ad un esperto per la consulenza legale. Anche se, in questa fase, a preoccupare è più la crisi politica che non sembra avere molte vie d’uscita.

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