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SULMONA – Puntare su un’unica struttura ospedaliera divisa su tre centri ( Sulmona, Popoli e Castel di Sangro) per non rendere la sanità del Centro Abruzzo schiava della sanità della costa. Questo è il senso del lungo e operoso incontro dei comitati civici che ieri si sono riuniti nella Chiesa di San Francesco di Paola per rilanciare la proposta dell’ospedale del Centro Abruzzo, evidenziandone i numeri, le possibilità e i benefici. Il bacino di utenza si allargherebbe fino a toccare la soglia dei 110 mila abitanti. Sollevato per l’ennesima volta il problema orografico che si ripercuote anche sulla distanza fra un ospedale e l’altro. A parlare a Onda Tg è stato il medico Evandro Ricci che ha fatto riferimento alla necessità di unificare dei territori che stanno conoscendo la piaga dello spopolamento economico. “La creazione di un’unica struttura ospedaliera su tre presidi differenti che mantengono le loro prerogative aiuterebbe la sanità del Centro Abruzzo a non essere in subordine a quella della costa”- rincara Ricci. “Sull’ospedale di Popoli- ha detto a chiare lettere- “serve la revoca dell’atto di declassamento per poter riaffermare il ruolo e la valenza del nosocomio che non può diventare un polo riabilitativo. Quell’atto per Popoli è una mannaia che cade sulla testa”- ha concluso il medico. Al partecipato incontro hanno preso parte medici ed ex amministratori appartenenti ai comitati cittadini di “Mo Bast” e “Salviamo l’ospedale di Popoli”.

Andrea D’Aurelio

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