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SULMONA – Alla fine ce l’hanno fatta i professori in pensione ma anche quelli in servizio ad ottenere la disponibilità della Procura della Repubblica dell’Aquila per il dissequestro del plesso scolastico sulmonese De Nino-Morandi. I sigilli nella storica scuola di via D’Andrea furono posti il 17 ottobre 2014, solo su una parte, per presunti lavori sbagliati post sisma. La volontà della Procura è stata messa nero su bianco in una lettera indirizzata a Franco D’Amico, componente del comitato De Nino-Morandi che stamane ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il documento. “Appare pacifico che in assenza di rischi della commissione di altri reati l’ufficio giudiziario chiederà immediatamente il dissequestro della struttura”- scrive la Procura a D’Amico. “Si è persa una montagna di tempo e questa lettera ne è la chiara dimostrazione”- interviene lo stesso D’Amico assieme a Pietro Di Paolo, portavoce del comitato. Dopo quasi tre anni di tavoli tecnici in Procura e in Prefettura la situazione sembra sbloccarsi anche se ora dovrà essere definita la strada da percorrere per i lavori di adeguamento sismico della sede storica del De Nino-Morandi. Martedì prossimo 6 giugno il comitato sarà ricevuto a Palazzo San Francesco dagli amministratori comunali per elaborare la proposta di scorrimento della graduatoria da presentare al Provveditorato alle Opere Pubbliche, divenuto soggetto attuatore per l’esecuzione dei lavori al De Nino-Morandi, dopo la convenzione siglata con la Provincia dell’Aquila. Sempre nella prossima settimana il comitato tornerà a riunirsi in assemblea.

Andrea D’Aurelio

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