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SULMONA – Due anni e quattro mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali. È questa la pena patteggiata da un 36 enne residente a Corfinio, finito alla sbarra oggi davanti al collegio del Tribunale di Sulmona, per i maltrattamenti abituali alla sua ex compagna. Stando agli atti del processo si evince che, perfino durante la gravidanza, il 36 enne in un’occasione avrebbe colpito la sua ex con un pugno al viso. Dal mese di ottobre 2020, per futili motivi, avrebbe aggredito la persona offesa sbattendole la testa sul fornello del gas e strappandole una ciocca di capelli. Inoltre, il 14 febbraio del 2021, in seguito ad una banale discussione, avrebbe afferrato la donna al collo e l’avrebbe sbattuta contro una finestra dell’abitazione. Il tutto con le aggravanti di aver commesso il fatto in presenza del figlio minore e di aver posto in essere condotte maltrattanti nei confronti della donna in stato di gravidanza. Botte e vessazioni abituali che hanno portato il “compagno padrone”, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta, a patteggiare la pena davanti ai giudici. Il risarcimento alla vittima era stato deciso in separata sede. Nel mese di agosto del 2021 lo stesso aveva già patteggiato un anno di reclusione per aver sfondato il portone di casa della sua ex nonostante il divieto di avvicinamento, circostanza che portò l’autorità giudiziaria ad aggravare la misura cautelare con gli arresti domiciliari. Un “repertorio” di violenza che dimostra la necessità di perseguire la medesima soprattutto sul piano culturale.

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