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Il centrodestra ascolti le nostre proposte, subito interventi a favore di imprese e famiglie”. Così il consigliere regionale del gruppo misto, Marianna Scoccia, che insieme agli altri colleghi dell’opposizione Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Pierpaolo Petrucci , Dino Pepe, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani ha presentato una risoluzione sul caro energia. “La giunta Marsilio a differenza delle altre Regioni che hanno adottato misure, è rimasta immobile, noi invece chiediamo di prendere decisioni in tempi stretti e di istituire un fondo per imprese e famiglie”, affermano i consiglieri di opposizione che accusano il centrodestra di immobilismo e propongono alcune soluzioni: costituire un fondo regionale per erogare alle imprese incentivi (fondo perduto/fondo rotativo di finanza agevolata) finalizzati alla riduzione dei consumi energetici (e, dunque, delle emissioni) e a all’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza; favorire check-up energetici gratuiti per le PMI e per le microimprese, al fine di consentire investimenti mirati a consentire il miglior risparmio energetico, con minori risorse finanziare possibili, senza sprechi. “Vanno inoltre previste anche misure strutturali, a partire dalla formazione, inserendo nel catalogo formativo figure professionali specialistiche che operano nel campo dei servizi energetici, delineandone ruolo, funzioni, compiti e prospettive di sviluppo a vantaggio delle PMI. Inoltre approvare interventi urgenti nei confronti delle famiglie abruzzesi in difficoltà, soprattutto quelle residenti nei comuni montani, su cui peserà maggiormente il peso degli aumenti del gas necessario al riscaldamento invernale, attraverso agevolazioni (finanziarie o fiscali), contributi o bonus sociali. Sostegni utili e doverosi, ma anche possibili, utilizzando in questa fase emergenziale i 41,21 mln di euro derivanti dalla scadenza delle cartolarizzazioni per i disavanzi sulla sanità, i 17 mln di euro di minore spesa legati al piano di rientro e, a partire dal 2023, le maggiori risorse provenienti dai canoni idrici. Ma non solo. Occorre infatti prevedere accanto alle misure urgenti per fronteggiare il caro energia anche interventi strutturali finalizzati all’efficienza energetica degli edifici e dei processi produttivi, attraverso le ingenti risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quelle del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi EU 2021/2027, che stenta a partire, ma anche i fondi a disposizione del POR FESR 2014/2020, che conta ancora 122,65 milioni che non sono ancora oggetto di pagamenti, concludono i consiglieri regionali d’opposizione.

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