SULMONA – “Il Collegio, tenuto conto che l’istruttoria condotta nei confronti dei Comuni deferiti all’adunanza ha portato all’emersione di gravi criticità sia attinenti alla gestione della società che all’esercizio del controllo da parte delle amministrazioni pubbliche socie, con possibili ricadute anche sull’affidamento dei servizi alla società, dispone che la presente deliberazione venga trasmessa alla Cogesa s.p.a. e a tutti i soci, nonché, per i profili di possibile danno erariale alla competente Procura della Corte dei conti”. È quanto hanno deciso i giudici contabili a margine dell’adunanza pubblica dei sindaci di Sulmona, Pratola Peligna e Raiano, riguardo l’inchiesta aperta sulla gestione della partecipata peligna dal 2018 al 2022. Gli atti finiscono ora alla Procura contabile per le determinazioni del caso in ordine al possibile danno erariale. Con l’ordinanza di ben 78 pagine, la sezione regionale di controllo per l’Abruzzo ha accertato che “il ritardo nel perfezionamento della convenzioni di affidamento del servizio e nell’approvazione dei PEF con un non uniforme meccanismo di determinazione delle relative tariffe, il grave disequilibrio economico-finanziario determinato anche dalle significative posizione debitorie dei soci nei confronti dell’organismo partecipato, la mancata adozione degli atti previsti dal Tusp per prevenire lo stato di crisi, il non corretto governo dei costi per quanto riguarda in particolare la spesa di personale e quella per incarichi esterni e consulenze, unitamente alla non corretta modalità di conferimento di questi ultimi dimostrano come,
almeno a partire dal 2018 e nella situazione attuale non venga attuato dalle amministrazioni partecipanti un effettivo controllo analogo sulla società”. Ma c’è di più. Per la Corte dei Conti “non può non evidenziarsi come la emersa mancanza di effettività del controllo analogo sulla società, oltre a configurare in sé una grave criticità, riverbera, in chiave prospettica sulla legittimità di affidamenti diretti alla società”. Da qui l’accertamento delle criticità e l’invio degli atti in Procura. Non a caso, nell’ultimo controllo analogo, i sindaci avevano provveduto alle modifiche dell’organismo. Tuttavia l’inchiesta di Procura e Corte dei Conti prosegue dal momento che proprio ieri la Guardia di Finanza dell’Aquila è tornata negli uffici di Cogesa per completare l’acquisizione di documenti.