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MOLINA ATERNO – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona ha fissato l’incidente probatorio per il crollo del ponte di Molina Aterno che risale allo scorso 18 gennaio. Un’inchiesta che conta complessivamente quattro indagati. Si tratta del responsabile del servizio di Genio civile della Regione Abruzzo (Dipartimento infrastrutture e trasporti), del responsabile dell’Ufficio tecnico del Genio civile, titolare della manutenzione dell’alveo del fiume Pescara-Aterno, del dirigente del settore Viabilità della Provincia dell’Aquila, e della responsabile del Servizio area 3 Gran Sasso-Piana Navelli-Valle Subequana del settore Viabilità della Provincia. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo dal sostituto procuratore di Sulmona, Edoardo Mariotti, sono quelle di crollo di aver omesso interventi di manutenzione dell’alveo del fiume e del mantenimento della funzionalità idraulica necessari a evitare che il trasporto di detriti inducesse modifiche delle caratteristiche idrauliche del corso d’acqua, tali da determinare un aumento del rischio di esondazione. E ancora di omesso i dovuti interventi di manutenzione della provinciale 11 e del ponte necessari a evitare che l’usura del tempo, in aggiunta al trasporto di detriti, indebolisse le strutture. Il prossimo 9 marzo si procederà quindi con l’incidente probatorio, ovvero con la perizia ingegneristica e geologica sul ponte, sull’alveo e sugli argini. Il ponte sulla provinciale 11 è stato posto sotto sequestro il giorno stesso dell’alluvione. Un’inchiesta, questa, che potrebbe portare a scenari inattesi. Visto che sono anni che si susseguono polemiche sulla gestione degli alvei fluviali (proteste erano arrivare da Monticchio, Onna e Paganica), come recentemente evidenziato anche dal presidente della Provincia, Angelo Caruso. Intanto il sindaco di Molina, Luigi Fasciani, spinge per la ricostruzione dal momento che permane il rischio crollo di ciò che resta nel fiume. I tempi si annunciano abbastanza lunghi.

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