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SULMONA – Dà in escandescenza in un bar del centro storico cittadino e la Polizia gli trova addosso un coltello e due spatole. Per quell’episodio del 3 settembre 2017 un 54 enne di Sulmona, A.D.S., noto alle forze dell’ordine, è stato condannato oggi dal giudice monocratico del Tribunale Concetta Buccini al pagamento di settecento euro di ammenda per il possesso di oggetti atti ad offendere ( legge 18 aprile 1975 numero 110). L’uomo, senza giustificato e lecito motivo, aveva portato fuori dalla propria abitazione un coltello di cucina con lungo 20 cm con lama di 9 cm e due spatole lunghe 22 cm con lama piatta di 11 cm chiaramente utilizzabili per l’offesa alla persona. In realtà il 54 enne, quella sera di tre anni fa, non provocò danni a cose o persone ma fece parlare di sé in un bar cittadino, dando in escandescenza e costringendo gli avventori a contattare il centralino del 113. La Polizia, giunta sul posta, ha proceduto alla perquisizione personale, rinvenendo coltello e spatole. Da lì la denuncia a piede libero che ha fatto scattare il processo di primo grado che si è chiuso oggi la condanna dell’uomo a un’ammenda di settecento euro. il 54 enne è stato difeso dall’avvocato del foro di Sulmona, Alberto Paolini. Il giudice ha disposto anche la confisca di quanto sequestrato.

Andrea D’Aurelio

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