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SULMONA – Anno nuovo e problemi vecchi. La musica non cambia per l’ospedale dell’Annunziata a causa delle lunghissime liste d’attesa dovute alla carenza di medici nonché alla razionalizzazione dei servizi offerti all’utenza. Fino a giugno risultano bloccate le agende dell’endocrinologia poiché la figura professionale inserita in pianta organica opera una volta alla settimana. Qualche posto libero si trova solo nel presidio ospedaliero del capoluogo di regione. Più grave la situazione della reumatologia che presenterebbe calendari bloccati fino alla fine dell’anno. Non vanno meglio le cose per il doppler, che si esegue solo per i degenti del nosocomio. Qualche finestra viene attivata sporadicamente ma vista l’erogazione del servizio a cadenza pressoché settimanale, non ci vuole molto a riempire i calendari. Spole e viaggi della speranza per sottoporsi ad un esame non sono certo cessati. Basti pensare che un’anziana 80 enne colta da malore è stata convocata per maggio 2023 per una visita cardiologica. Per questo il nuovo anno si è aperto sulla stregua del precedente: carenza di medici conclamata e spese sanitarie sempre più esose visti i rincari da capogiro. Curarsi non è così semplice soprattutto per le fasce meno abbienti. “Dobbiamo aprire una vera vertenza della sanità. Perchè la situazione è complicata un pò ovunque”- afferma il sindaco della città, Gianfranco Di Piero, che aveva chiesto la convocazione del comitato ristretto dei sindaci. Una vertenza che ora comincia a far rima con urgenza, nel vero senso della parole. Eppure per anni operatori e volontari, Tribunale per i diritti del Malato in primis, hanno spinto incessantemente i politici ad un’azione incisiva. Al problema delle risorse umane sempre più esigue, si aggiunge quello della carenza o assenza di spazi adeguati. E’ il caso del Cup che continua ad operare senza una copertura nè una struttura all’altezza per gestire i flussi. “Nemmeno un bagno per noi utenti” reclamano da viale Mazzini. L’ipotesi circolata nell’ultimo periodo era quella del distretto sanitario ma il sindaco Di Piero spinge per i locali dell’ex pronto soccorso, utilizzati come area grigia nella prima ondata del Covid. “Dobbiamo attendere la decadenza di tutte le misure anti contagio, mascherine comprese, per tornare a spingere in tal senso. La logica vuole che il Cup deve stare in ospedale. E il nostro progetto va in questa direzione”- conclude il primo cittadino.

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