SULMONA – “Non ha senso ora trovare alibi, si può chiedere solo scusa agli studenti e le loro famiglieâ€. Il mea culpa arriva dal consigliere provinciale, Andrea Ramunno, a proposito del mancato rientro a Sulmona dell’istituto De Nino-Morandi, la storica scuola delocalizzata che riparte a Pratola Peligna per il sesto anno scolastico di fila, ancora in attesa dei lavori del post sisma e dell’individuazione di una sede provvisoria. Ramunno ha scelto la strada dell’onestà intellettuale, a dispetto del silenzio che regno sovrano da più parti, per rimettersi in carreggiata e riprendere in mano la lunga storia degli istituti Itc-Itg. “A febbraio in una commissione provinciale convocata appositamente a Sulmona avevo promesso che a settembre il De Nino Morandi sarebbe tornato a Sulmona in sede provvisoriaâ€- ricorda Ramunno-“questo non è stato possibile e si potrebbero trovare mille motivi, uno su tutti il Covid che ha rallentato le attività amministrative e creato una carenza di spazi anche per le scuole comunali. Però non ha senso ora trovare alibi, si può chiedere solo scusa agli studenti e le loro famiglie. Da quando sono stato eletto sto lavorando per risolvere una questione cruciale per i ragazzi e famiglie di Sulmona oltre che per le attività commerciali dell’area. Continuerò a farlo in questi mesi di mandato che mi mancano perché non potrei mai perdonarmi alla fine del mandato di non aver riportato la scuola a Sulmona e riavviato i lavori nella sede originariaâ€. Il nuovo anno scolastico dovrà quindi servire per trovare una sede in grado di ospitare gli studenti, in modo tale da “svuotare†il carico dell’Iti di Pratola Peligna e rientrare in città . Sul piano dei lavori si è tornati allo scorporo in due lotti del progetto. Per cui, dopo lo stanziamento di ulteriori somme, si attende la pubblicazione della gara. Cinque anni e undici mesi. Fu sera e fu mattina. Si ricomincia. Sarà la volta buona?
Andrea D’Aurelio