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RAIANO – Un anno di reclusione, pagamento delle spese processuali e risarcimento da liquidare in sede civile alla persona offesa. E’ questa la pena comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, a un 50 enne di Pratola Peligna per la minaccia aggravata nei confronti di un uomo residente a Raiano. I fatti risalgono al 10 luglio 2018. Secondo il castello accusatorio l’imputato si sarebbe recato a casa della vittima, minacciandola con una pistola scacciacani. A quel punto tra i due sarebbe nata una colluttazione conclusasi con la fuga del 50 enne. L’inquilino dell’abitazione sarebbe infatti riuscito a disarmarlo. A distanza di circa tre ore la persona offesa si presenta nella stazione dei Carabinieri per raccontare l’episodio. Da qui la denuncia dell’uomo e la relativa inchiesta per minaccia aggravata. Forse per la fretta di lasciare il luogo, il presunto aggressore aveva dimenticato la scacciacani utilizzata per la minaccia e il marsupio che indossava a casa della vittima. Elementi chiari di colpevolezza secondo la Procura. Diversa la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Pietro Autiero Celidonio, secondo il quale nessun elemento è stato raccolto nel corso delle indagini per ricondurre pistola e marsupio al suo cliente. Nè un documento di riconoscimento nè un indizio. Nel corso del processo l’ex compagna del 50 enne, che lo aveva denunciato per maltrattamenti dichiarando di non aver mai ricevuto minacce con armi, avrebbe cambiato deposizione nel corso processo, riconoscendo la pistola. E’ quindi arrivata la condanna al risarcimento e alla reclusione per un anno. Ma la difesa ha già annunciato che ricorrerà in appello.

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