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SULMONA – Dopo il cero acceso nei giorni di festa e di commemorazione, si passa al cerino delle rivendicazioni e delle responsabilità. A tre giorni dalle dimissioni del sindaco della città di Sulmona, Gianfranco Di Piero, le forze politiche in campo non sembrano voler ritrovare un’anima politica o quantomeno non stanno realizzando un terreno fertile in tal senso. Il “gioco del cerino” può dirsi ufficialmente iniziato. Il Pd, ad esempio, chiede ad Italia Viva di chiarire la propria posizione, senza pensare ad una pluralità, ovvero ad un’alternativa da mettere sul tavolo delle trattative. In questa fase, per far prevalere gli interessi collettivi su quelli di bottega, è necessario fare un passo indietro corale con un impegno convinto e deciso da parte di tutti i gruppi politici. In caso contrario difficilmente il primo cittadino tornerà sui suoi passi anche perché l’estremo gesto delle dimissioni è stato pianificato. Non un gesto di pancia né un colpo di teatro ma neanche una mossa politica per mettere fretta ad alleati ed avversari. È un arrivederci pensato e strutturato che potrebbe diventare un addio senza una nuova etica poltica. Meno diciassette.

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