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SULMONA – Il comitato Morrone Sulmona Valle Peligna torna a scendere in piazza per il Cogesa, per Gerardini e contro l’ampliamento della discarica. Mercoledì 5 aprile alle ore 10,30 , in Piazza Capograssi a Sulmona, si terrà un sit-in sulle questioni attinenti Cogesa Spa, soprattutto sugli ultimi eventi riguardanti il
pronunciamento della legittimità della nomina dell’attuale amministratore unico che- sottolineano dal comitato -“sta garantendo il corretto funzionamento della discarica di Noce Mattei e si è impegnato a risolvere le gravi problematiche economiche e gestionali che affliggono la società e che si protraggono da anni”. Il Comitato intende sensibilizzare la popolazione sulmonese sui progetti di
ampliamento della discarica, appoggiato dalla Regione Abruzzo ed evidentemente
finalizzato a consentire alla città di L’Aquila di conferire una eccezionale quantità di
rifiuti non differenziati, in aperto contrasto con le attuali normative in materia. Si
pensi che i volumi di rifiuti del capoluogo sono paragonabili a quelli di tutti gli altri
comuni consociati messi insieme.
Inoltre, a discapito della salubrità dell’area e a conferma delle intenzioni di
ampliamento, si intende finanziare la realizzazione di un nuovo impianto per la
produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario) ritenuto già obsoleto e non più
finanziato dalla Comunità Europea.
Lo sversamento di rifiuti indifferenziati, che non potendo essere oggetto di
valorizzazione e di riciclo, finendo interamente in discarica, rappresenta la fonte più
grave di pericolo per la salute dei cittadini sulmonesi, non solo di quelli residenti in
prossimità dell’impianto.
“Chiediamo ai cittadini di mobilitarsi a salvaguardia del territorio e a protestare contro
l’intenzione, ormai palese, di trasformare l’impianto sulmonese in un centro di
raccolta di rifiuti di livello regionale, se non nazionale, senza alcun riguardo per il
disagio ormai insopportabile patito dalla popolazione di prossimità e senza alcuna
attenzione alla salute pubblica, alle esalazioni nauseabonde, alla accertata
contaminazione delle acque di falda e di superficie, il tutto in dispregio delle
normative nazionali e comunitarie”- concludono dal comitato pronto al sit in.

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