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SULMONA – Erano finiti sotto processo in sette, tra sindaco e consiglieri di maggioranza, ma per il Tribunale di Sulmona il fatto non sussiste. Per il primo cittadinano di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni e altri sei componenti dell’assise civica, è arrivata ieri la sentenza di assoluzione con formula piena che ha fatto cadere le accuse di diffamazione in concorso. Una vicenda giudiziaria che si inserisce nell’alveo di una querelle tra la maggioranza consiliare e l’ex sindaco, Angelo Cetrone. Al centro della diatriba c’è la deliberazione adottata dal Consiglio Comunale, in data 6 dicembre 2019,  sul dissesto finanziario. Secondo Cetrone alcune affermazioni riportate nell’atto recepito dall’assise sarebbero lesive e diffamatorie. Il riferimento è alla disordinata, rovinosa e precaria gestione economico-finanziaria, che trae origine fin dal 2005-2006, da cui si è partiti per una ricostruzione storica della contabilità di Scanno. Proprio in quegli anni Cetrone era sindaco del centro montano e quel passaggio della delibera ha fatto scatenare la dura reazione dell’ex primo cittadino che aveva prima diffidato il Comune a rivedere quelle poche righe fino a quando, nel marzo 2020, si presentò in Procura per denunciare gli amministratori in carica.  Tutte le accuse non hanno trovato alcun fondamento nel processo tant’è che lo stesso Procuratore Capo, Giuseppe Bellelli, ha chiesto l’assoluzione per i sette imputati in fase di discussione, ritenendo debole il quadro probatorio. Non ci fu alcuna diffamazione. Tutti assolti.

Andrea D’Aurelio

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