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SULMONA – Perseguita la sua ex e un suo congiunto. Ora non potrà più avvicinarli. Gli operatori di Polizia di Stato hanno eseguito nei giorni scorsi la misura cautelare del divieto di avvicinamento, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, nei confronti di un 43 enne del posto. I fatti risalgono al biennio 2020-2022 quando, secondo il castello probatorio, l’uomo avrebbe tempestato di messaggi e telefonate la sua ex, tanto da costringerla a modificare il proprio stile di vita. I due si sarebbero frequentati per un periodo di tempo. Poi la relazione cessò. Da lì sarebbe scattato tutto il repertorio dell’uomo padrone: messaggi, telefonati, appostamenti con l’auto. Condotte persecutorie che avvenivano, secondo l’autorità giudiziaria, con cadenza pressocchè sistematica e abituale. Due anni di inferno per la donna, costretta a rivisitare le proprie abitudini nonchè i luoghi di frequentazione e di svago. Stessa sorte sarebbe toccata anche ad un suo congiunto. Da qui la querela che ha fatto scattare il procedimento penale per stalking. Il Gip ha quindi emesso ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento. L’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno cento metri dall’ex e dal suo familiare in caso di incontro occasionale. Non potrà avvicinarsi nemmeno ai luoghi frequentati dalle persone offese ( 500 metri di distanza). Nel corso dell’interrogatorio di garanzia celebrato nella giornata di ieri in Tribunale l’indagato, assistito dall’avvocato Andrea Giamberardino, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La misura cautelare sarà impugnata verosimile davanti al Tribunale del Riesame. Una storia comune che balza alle cronache a pochi giorni dalla giornata dell’8 marzo, facendo emergere ancora una volta il profilo dell’uomo padrone, fermo restando che le indagini sono ancora ai nastri di partenze e l’intero quadro accusatorio deve trovare solidità.

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