SULMONA – Ferie a rischio e turnazioni sempre più complicate. Torna in affanno il pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona dove, dallo scorso lunedì, l’organico dei medici si è ulteriormente indebolito. Un’unità dovrà affrontare un periodo di malattia mentre una dottoressa, già divisa con altra unità operativa, è stata temporaneamente e completamente assegnata al reparto di emodialisi per sopperire alla carenza di organico. Ne consegue che con soli quattro medici attualmente in servizio, nel pieno della stagione estiva, organizzare i turni di lavoro non è proprio semplice. Si continua a lavorare con un solo medico per turno che non riesce a gestire le numerose e legittime esigenze dell’utenza, ultimamente sempre più esasperata per le lunghe ed inevitabili attese. L’azienda sanitaria anzichè potenziare la medicina d’accettazione e d’urgenza, front office e cartina al tornasole di ogni nosocomio, “sacrifica” il pronto soccorso per un altro reparto, come se di medici se ne fossero a dismisura. Una scelta che già avrebbe provocato le prime reazioni tenendo conto che sono sempre gli operatori sul fronte a fare i conti con gli effetti della carenza di personale e con le aspettative dei pazienti che non sempre si recano in pronto soccorso per le urgenze. Il sistema rischia di scoppiare di nuovo. E’ necessario, soprattutto nell’ospedale di Sulmona, implementare le unità mediche anzichè delocalizzare.