SULMONA – Si è reso necessario l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri nei giorni scorsi, in pieno centro storico a Sulmona, per interrompere l’escalation di condotte persecutorie da parte di un giovane del posto nei confronti di una 50 enne. La donna stava facendo quattro passi in centro assieme al suo compagno quando, come avviene con abitualità da qualche anno a questa parte, sarebbe stata inseguita e pedinata lungo corso Ovidio fino ai portici di via De Nino. Qui il giovane l’avrebbe apostrofata con qualche epiteto fino a toccarsi i genitali. Un atteggiamento non proprio da galantuomo che ha spinto un avventore a contattare il numero di emergenza del 112. I Carabinieri quindi hanno svolto i rilievi del caso, riportando la calma. Alcune settimane prima il giovane 30 enne, con più di una problematica sulle spalle, avrebbe lanciato una bottiglia di vetro contro la vittima e il suo compagno, rischiando di procurare lesioni importanti ad entrambi. La storia domani stesso approderà sul tavolo della giustizia con la prima udienza del processo per stalking che vede imputato proprio il giovane. I due si sarebbero conosciuti nel 2018 per via di un’amicizia in comune. Da allora, secondo la tesi della donna, costretta a cambiare quattro schede telefoniche, il 30 enne avrebbe posto in essere tutto il “repertorio” dello stalker con inseguimenti e appostamenti creando stato d’ansia e timore per la propria incolumità. E’ il secondo processo per lo stesso reato. Secondo gli addetti ai lavori si tratta di un soggetto innocuo, non pericoloso socialmente, che ha sicuramente alcune problematiche da gestire. Per questo il suo avvocato chiederà molto probabilmente una perizia per accertare la capacità di intendere e volere al momento dei fatti.