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SULMONA – Sta diventando pian piano irreversibile la crisi che attanaglia le edicole di Sulmona. In due anni da 14 le attività sono scese a sei. Le notizie a portata di click bruciano i tempi e noi ne sappiamo qualcosa. Tuttavia il quadro diventa sempre più desolante. Colpa in parte della burocrazia come spiega Renato Veneziale. “Per i canoni da versare, anche iniziare tali attività diventa scoraggiante”- fa notare l’edicolante del ponte Capograssi. Per Rolando Resta, la mascotte del centro storico, “non è un mestiere per i giovani perché questo lavoro non è pesante ma sacrificante”. Sfida la crisi anche Dino Di Loreto, punto di riferimento della stazione ferroviaria, da anni ormai inserito in un punto nevralgico. Le edicole, oltre a vendere l’informazione, sono sempre stato un punto di riferimento per i turisti. Per questo il comune di Sulmona sta pensando di trasformarle in info point, almeno quelle chiuse da tempo, come si era già pensato nel 2015 e nel 2016. Un’idea, al momento, è stata lanciata ai proprietari per l’edicola della centrale piazza Garibaldi, rimasta vuota dopo la morte di Marco Del Rosso, anche se ora piena di ricordi e aneddoti che non svaniscono. Lì il comune ha proposto di portare il centro d’informazioni del parco nazionale della Maiella che si trovava fino a qualche mese fa nell’area della rotonda di San Francesco. Ma da palazzo San Francesco stanno dando anche una mano agli edicolanti. Su iniziativa dei consiglieri comunali, Angelo D’Aloisio e Antonella La Gatta, è stato infatti ridotto il canone unico patrimoniale riguardante le edicole di rivendita di giornali e riviste, portando il coefficiente relativo dalla misura attualmente prevista dello 0.60 allo 0.30. Una misura per rallentare l’agonia

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