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L’AQUILA – I capi dipartimento della Asl dell’Aquila sono in riunione con il direttore generale Ferdinando Romano e i vertici aziendali, per fare il punto per il gravissimo blocco del sistema informatico, con i server inaccessibili, a seguito di un attacco hacker, che sta mettendo in ginocchio in tutta la provincia aquilana i servizi sanitari, semi paralizzati, Valle Peligna compresa. Inviato dalla Regione Abruzzo all’Aquila il dirigente del servizio Sanità Digitale, Camillo Odio, per una ricognizione. In azione, da quanto si è appreso il cosiddetto “gruppo Monti”, hacker che utilizzano un programma informatico che riesce a sottrarre dati sensibili, e poi come già in altri casi avvenuto, chiedere un riscatto in valute digitali per la restituzione. Anche oggi dunque grandi disagi, nei Centri unici di prenotazioni, i Cup, e nei pronto soccorso, per tutti i servizi, prestazioni e reparti che presuppongono una interfaccia informatici. Impossibile ad ora recuperare lo storico delle visite prenotate e i dati relativi alle liste di attesa, con i database “imprigionati” nei server inaccessibili. A rilento gli esami del sangue, effettuati solo per emergenze. I tre quarti delle operazioni della Asl provinciale sono insomma in fortissima difficoltà. Le registrazioni dei pazienti e altre pratiche avvengono con carta e penna, anche se non è previsto dai protocolli. Ci sono poi altri reparti che non sono collegati al server aziendale, e dove i problemi sono limitati. Da ieri sono al lavoro squadre di cyber esperti arrivate anche da fuori città, ma non si sa nulla in merito alla risoluzione della drammatica emergenza.

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