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SULMONA – Rinnovati i contratti per due medici del pronto soccorso, in arrivo le strumentazioni mancanti per le otoemissioni e al via da domani i lavori per la famigerata risonanza magnetica. L’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, risponde all’interpellanza presentata in Consiglio regionale dal consigliere aquilano, Americo Di Benedetto, che aveva ripreso la segnalazione della nostra emittente televisiva, ovvero il viaggio della speranza di un disabile per la spirometria globale.”L’Assessore si è limitata a dire che si trattava non di una spirometria semplice bensì di una spirometria globale che può essere prenotata solo all’Aquila. Peccato che lo stesso paziente, prima di andare fuori Provincia, si sia rivolto all’Ospedale San Salvatore, senza successo, a causa dei lunghissimi tempi di attesa”- ricorda Di Benedetto che aveva preso in carico l’istanza di un’associazione per anziani di Pettorano. D’altronde non è il primo viaggio della speranza. Se la politica denuncia e glissa, i volontari si muovono. Domani, grazie all’intervento del Tribunale per i diritti del Malato, un anziano di 86 anni si recherà in ospedale per la prestazione sanitaria che il sistema del Cup gli aveva fissato tra un anno. Volere è potere. Almeno in talune circostanze.

LA STORIA DELLA RISONANZA MAGNETICA

L’aggiudicazione dei lavori da 290.242. 95 euro (al netto degli oneri di sicurezza) in favore della Telecomunicazione Srl, che aveva risposto alla procedura bandita dalla Asl assieme ad altre sei ditte, risale allo scorso 3 novembre. Trascorsi più di due mesi l’azienda sanitaria, come si evince dalla deliberazioni adottate dal Direttore Generale, ha liquidato le somme spettanti alle figure professionali. Ma i lavori non partono. Ne sa qualcosa una giovane sulmonese che dovrà sottoporsi all’esame per i primi di marzo ed è stata costretta a volgere lo sguardo presso altri nosocomi. Una storia, quella della risonanza magnetica, lunga e surreale. La Asl, a settembre 2019, accorgendosi dalla stanza inadeguata, avviò l’iter per l’affidamento dei lavori. Dopo stalli e silenzi, nel 2021 si arrivò alla diffida per l’impresa incaricata che portò alla rescissione del contratto per le difformità rilevate. Da qui la più recente manifestazione d’interesse per il nuovo incarico che ha portato lo scorso 3 novembre all’aggiudicazione dei lavori. Per l’impossibilità di svolgere l’esame in loco diversi utenti, nell’ultimo periodo, si sono rivolti ai privati o hanno macinato chilometri. C’è chi è stato trasportato in ambulanza da un nosocomio all’altro, in prognosi riservata, per sottoporsi alla prestazione in via d’urgenza. Per non parlare dei pazienti più in “carne”, che avevano prenotato l’esame a Castel Di Sangro, ma sono stati costretti a cambiare strada perchè il macchinario non era in grado di sopportare un certo peso. Vicende inaccettabili e spiacevoli. Recentemente il Tribunale dei Diritti del Malato aveva chiesto alla segreteria regionale di avviare mirate verifiche per scoprire dove è allocata attualmente la risonanza, se in magazzino o altrove e se l’azienda sanitaria ha chiesto il risarcimento danni alle ditte che hanno prodotto difformità sugli appalti con il conseguente aggravi di costi e tempi. Permane l’incognita sulle tempistiche e sulla messa in funzione del macchinario dal momento che, spiegano gli operatori, servirà un’adeguata formazione per utilizzare il macchinario. La speranza è di accorciare i tempi per la tutela della pubblica salute e dell’accesso alle cure.

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