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La Corte di Cassazione con sentenza del 28 marzo scorso ha dichiarato inammissibile il ricorso di Alessandro Amicone, ex vice sindaco di Roccaraso, avverso la sentenza resa dalla Corte d’Appello dell’Aquila per il reato di calunnia, confermando la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione e pene accessorie, alle spese processuali ed alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel giudizio dalle parti civili, dinanzi la Suprema Corte, il Comune di Roccaraso e Francesco Di Donato. Amicone, ex vice sindaco di Roccaraso, con esposti e querele dallo stesso presentate alla Procura della Repubblica di Sulmona nell’arco temporale che va dal 2013 al 2015 aveva accusato falsamente Francesco Di Donato  qualificati come illegittimi ed arbitrari. Secondo il castello accusatorio, sarebbero stati lesi l’onore ed il prestigio dell’imprenditore Mauro Del Castello, amministratore della società Sifatt, Luca Colecchi e Felice Colecchi, rappresentanti della Pizzalto spa e il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato nonchè i consiglieri comunali Patrizia Olivieri e Domenico Cordisco. Nell’esposto l’ex vice sindaco faceva riferimento agli appalti, alla fornitura di carburanti, alla realizzazione di un tunnel e all’utilizzo di motoslitte. Una “semplice” segnalazione di presunte anomalie per la difesa dell’imputato mentre per il Tribunale, Corte d’Appello e Corte di Cassazione si tratta di calunnia

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