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Era finita sotto processo con l’accusa in concorso con il datore di lavoro, nel frattempo deceduto, di aver acquisito le quote societarie di un mobilificio di Raiano nonostante fossero oggetto di pignoramento. Condannata nel processo di primo e secondo grado grado a 4 mesi di reclusione e a 100 euro di multa, oltre al risarcimento della parte civile, per una 61 enne, all’epoca dei fatti segretaria dell’attività, è arrivata anche la sentenza della Cassazione che ha scritto la parola fine sulla vicenda. I giudici della Corte hanno respinto il ricorso della donna confermando in toto la sentenza del tribunale di Sulmona e della Corte d’Appello dell’Aquila. La Cassazione nello specifico ha dichiarato “inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di 3000 euro in favore della cassa delle ammende. Condanna. inoltre , l’imputata alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile”. Secondo quanto sostenuto dall’accusa l’allora proprietario dell’attività aveva ceduto le quote societarie sottoposte a pignoramento della società alla sua segretaria alla quale, a questo punto, dopo la sentenza della Cassazione, non resta altro che ottemperare alla decisione del giudice.

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