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SULMONA- Potrebbe finire all’attenzione della magistratura la vicenda dei fondi alle liste elettorali. Un atto di sindacato ispettivo, tramite interrogazione parlamentare, è stato chiesto al Governo dal deputato ed ex Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, sal fine di adottare “iniziative speditive di carattere normativo e amministrativo per rendere più stringente la riconoscibilità dei finanziamenti anche nell’ambito delle elezioni
regionali e affinché siano rispettati da tutti i soggetti che sostengono le campagne
elettorali l’obbligo di trasparenza e i doveri dettati dalla disciplina sul finanziamento delle
elezioni”. L’operazione verità parte da Sulmona poiché l’atto è stato illustrato in conferenza stampa. Tra i 1200 beneficiari di risorse (12 milioni di euro) attribuite con un emendamento al Progetto di Legge recante “Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione finanziario 2023-2025 della Regione Abruzzo (Legge di Stabilita regionale 2023)” risultano anche liste elettorali che hanno determinato attivismo politico locale, in spregio ai divieti ineludibili della legge 2 maggio 1974, n. 195.t. “Siamo tornati al metodo De Fanis? Come si genera l’elencazione dei fortunati”- si chiede D’Alfonso sperando in un ravvedimento

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